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Oggi sui giornali è riportata una notizia che è passata in secondo piano perché oscurata dal voto sulla decadenza del senatore Minzolini. Il governatore della Banca d’Italia Visco ha detto che la manovra correttiva in sostanza è inevitabile perché i tedeschi non si fidano molto di noi. Ma hanno davvero, o forse anche molta, ragione. Negli ultimi tre anni senza nessun investimento strutturale abbiamo aumentato il debito pubblico di 135 miliardi dopo aver beneficiato di una riduzione sui tassi d’interesse di circa 17 miliardi l’anno, tutti soldi buttati al vento senza una finalità se non quella del consenso elettorale. I nostri parlamentari, i dirigenti delle authority, i membri della Corte Costituzionale, l’istituzione della Presidenza della Repubblica assorbono, distraendole a chi lavora, risorse multiple rispetto alla Germania.

Abbiamo un governo che prima introduce una normativa sui voucher che porta alla precarizzazione totale del lavoro e poi come nulla fosse li abroga del tutto danneggiando chi ne ha veramente bisogno nelle proprie attività. Sono solo alcuni esempi guardando i quali si può però concludere che forse i tedeschi a non fidarsi di noi non hanno tutti i torti.

Gianpiero Samorì