Sono molto preoccupato dagli ultimi dati resi noti. Dal 2000 ad oggi la produttività dell’Italia è scesa di oltre il 5%. Quella dell’economia italiana è dunque una discesa inarrestabile che i politici cercano di nascondere portando all’attenzione dell’opinione pubblica solo quei pochi trend positivi. Ma è un modo di gettare fumo negli occhi. L’economia italiana soffre a causa di investimenti sempre più bassi nella ricerca, di mancanza di tecnologie ma soprattutto per la costante mortificazione degli under 35 che ad oggi faticano ad inserirsi nel mercato del lavoro ed a diventare parte attiva del tessuto economico nazionale, in assenza di opportunità di credito nonché per la costante mortificazione dei ceti medi produttivi.
Imposte introdotte solo per fare cassa senza una visione finalistica della società, continua proliferazione di adempimenti burocrati, riduzione dei diritti nei confronti della pubblica amministrazione alla stregua di suppliche, producono la mortificazione di chi lavora e produce, senza i quali non è possibile neppure parlare di sviluppo.
Gianpiero Samorì