ROMA, 19 gen. – “In questo periodo il tema dell’immigrazione, in particolare quella islamica, sta ponendo riflessioni molto articolate. Se si volesse tralasciare per un attimo le reazioni di pura pancia, fin troppo facili da sostenere, e si volesse approfondire davvero la questione, ci sarebbe un punto fondamentale che pare essersi perso di vista: l’Italia ha una Costituzione”.

Così Gianpiero Samorì, esponente di Forza Italia e presidente dei Moderati in Rivoluzione, spiega: “La nostra Costituzione esprime dei valori che chiunque venga in Italia ha il dovere di rispettare. Se si accetta anche solo astrattamente l’idea che chiunque venga qui possa trasferire stili di vita non in linea con i nostri principi costituzionali, si accetta l’idea di disgregare dall’interno la nostra società”.

“La questione – continua Samorì – non è essere contrari o favorevoli all’immigrazione islamica. La questione è che alcuni stili di vita, come per esempio la segregazione delle donne nei luoghi pubblici o la poligamia, non sono in linea con la nostra Costituzione”.

“Deve essere chiaro quindi che, pur essendo un diritto venire in Italia, questo non è un obbligo. Tutti all’estero devono percepire che chiunque venga in Italia ha il dovere di adattare il proprio stile di vita – non al nostro, o alla nostra religione – bensì ai nostri principi costituzionali”.

“Stessa cosa vale per l’applicazione delle norme – spiega Samorì -. Non possiamo essere una Nazione nella quale i comportamenti degli italiani sono soggetto di attenzione a tutti livelli e in tutte le forme in modo assoluto mentre i comportamenti degli stranieri sono liberi da qualsiasi controllo”. “Mi riferisco per esempio all’immigrazione cinese. Come è possibile che lo Stato abdichi a far pagare le imposte o a far mantenere la regolarità assistenziale, previdenziale o la sicurezza sul posto di lavoro in tutte quelle aree che ormai sono occupate dai cinesi? Uno Stato che si comporta in questo modo diviene attrattivo della peggiore immigrazione perché diventa attrattivo dell’immigrazione che pretende di portare in un’altra nazione un diverso assetto relazionale, pretende di evadere, permette di portare in Italia delle abitudini che contrastano – non con la religione – ma con le leggi e i principi costituzionali” spiega Samorì.

Una Nazione che non comprende l’importanza di questi principi è una Nazione destinata allo sfracello sociale” conclude Samorì.