cronoprogramma Renzi

Purtroppo, quando i media rinunciano al loro principale compito di verifica e di denuncia, il rischio è che la gente sia indotta a credere che gli asini volino.

Chi si ricorda il cronoprogramma del Presidente del Consiglio? Dopo l’approvazione (a febbraio) della nuova Legge elettorale, della riforma del Senato e del titolo V della Costituzione; a marzo si sarebbe dovuto procedere con la riforma del Lavoro; ad aprile con la riforma della Pubblica amministrazione; a maggio con la riforma del Fisco; a giugno con la riforma della Giustizia… sta per finire luglio e nulla è stato fatto, se non gli 80 euro per vincere le elezioni europee e le norme che hanno introdotto una gragnola di nuove imposte.

Però tutto tace mentre la crisi dilaga, le banche continuano a non dare credito alle imprese, la produzione industriale cala e il debito pubblico aumenta.

Se il centrodestra fosse al Governo con questi dati tutti i giornali griderebbero allo scandalo e chiederebbero le dimissioni del Presidente del Consiglio. Invece, nulla. Questa è la differenza tra destra e sinistra.

Gianpiero Samorì