Vorrei ritornare sullo stesso tema che ho toccato ieri, la ragione dell’esistenza del M5S e le modalità per confrontarsi in modo vincente con quel movimento. Prendo spunto da un’interessante intervista dell’On. Bersani che ha definito i 5 Stelle il partito dei moderati arrabbiati, opinione che io condivido completamente.
Perché tante persone assolutamente inserite, equilibrate ed anche colte votano M5S? Perché trovano nell’area di sinistra una sconcertante pochezza culturale e nell’area di centrodestra un’assenza di visione strategica di proposta politica rivoluzionaria che anticipi il mondo che verrà volenti o nolenti, dando una speranza e una prospettiva a tutti quanti. Che cosa dovrebbero fare i leader del centrodestra se ragionassero da statisti e non da politici? Indire immediatamente una conferenza programmatica nazionale di area alla quale possano partecipare tutti per proporre un programma di riferimento sul confrontarsi e sul quale, con strumenti di partecipazione diretta, fare esprimere la base per scegliere oltre al programma preferito la leadership chiamata a gestirli. Così fanno gli statisti.
Gianpiero Samorì